Care vecchie maestre, che ignoraste,
un dì, le vostre belle primavere,
e lungo disagiate malattie,
nel fango o nella polvere trottaste
per anni, per raggiunger paesini
assurdi in cima a culmini rocciosi,
la t. b. c. Sfidando oppure l’artrosi
per insegnare l’abaco ai bambini,
per insegnargli a vivere… Fra questi
esempi di bontà, di sacrificio,
maestra Antonione il tuo cilicio
portasti pure tu, che conoscesti
colonie, orfanotrofi, preventori,
e più che della magra pensionino
oggi vivi, insegnante Carolina,
di ricordi lontani ed illusori;
tu vivi di cimeli e di rimpianti,
ripercorri le antiche mulattiere
in sogno, sorridendo, e del dovere
compiuto paga, forse fra te canti…

Poesia letta da Alberto Cavaliere in una rubrica del Gazzettino Padano – Giornale Radio della Lombardia.